Non bastano i miti distrutti come quello di Lance Armstrong e delle sue vittorie o le cronache costellate di notizie di sequestri e denunce. Il ciclista amatoriale, che non corre per grandi premi ma spesso per un prosciutto o una semplice targa, non riesce a fare a meno del doping. A dimostrarlo è il rapporto della Commissione di Vigilanza del ministero della Salute, che ha dato conto dei controlli effettuati insieme al Nas dei Carabinieri nel 2013, e che ha visto un'impennata nei test positivi in questo sport. Una bella parte di colpa è da attribuire alle organizzazioni sportive (ciclistica in questo caso) che, non è dato sapere per quali motivi, tollerano o fanno finta di non vedere le situazioni di doping. Per esempio, perché in Italia non vengono revocati i titoli e cancellati dagli albi quei titolari accertati (ad esempio Ivan Basso, ecc.) ne costretti alla resdtituzione di medaglie, targhe e soldi sopratutto guadagnati con la frode ?
@enio
Certi cicloamatori sono dei frustrati che non sono riusciti a sfondare nel professionismo, basta vedere con quale arroganza percorrono le ciclabili.
RispondiEliminacome altri aspetti anche questo è specchio della società: la scorciatoia illegale per raggiungere il proprio obiettivo senza guardare in faccia a nessuno.
EliminaBeh si non si capisce perché, come dici tu, non si ritirano titoli, medaglie, etc. Fa pensare a qualche connivenza.
RispondiEliminaP.S. - Enio, non rimproverarmi:) non ho più tempo di seguire due blog, quindi uno l'ho eliminato pur lasciandolo online. Ora tengo solo Tra sogni e realtà (senecamilano.blogspot.it),
Non può essere che lo facciano solo per un prosciutto o una semplice targa o per pavoneggiarsi da grandi campioni... devono esserci altri interessi economici in ballo... specie nel ciclismo.
EliminaP.S. non ti rimprovero Ambra carissima ti pensavo in ferie e a battere la fiacca con l'altro blog....
Si giocano la pellaccia pur di vincere ma ci sono volte che gli va tutto storto e allora so' guai brutti.
RispondiEliminacontenti loro . contenti tutti ... poi al bar si pavoneggiano da grandi campioni...
EliminaMi pare tutto pazzesco!
RispondiEliminail ciclismo è una fonte inesauribile di pseudo campioni, naturalmente quando si fanno una boccetta miracolosa di acqua di Lourdes.
Eliminafin dalle origini del ciclismo gli atleti si drogano, hai idea di quali sforzi paurosi si debbono affrontare?
RispondiEliminaIo metterei tutti sullo stesso piano, legalizzando il doping, mentre oggi i più fessi, i puritani sono svantaggiati.
È uno sport marcio. E, come ho già detto, mi stupisco molto che la Ferrero abbia castigato Schwarzer in mezz'ora dalla confessione però continua imperterrita con Estathè a sponsorizzare uno sport che più tale non può essere chiamato.
Eliminatristissimo e anche difficile da comprendere.
RispondiEliminaEnnesima dimostrazione, ammesso che ve ne fosse bisogno, di come lo "sport professionistico" abbia potenti effetti diseducativi. Proprio per questo va combattutto e disincetivato in tutto i modi, non esaltato e foraggiato.
EliminaLa percentuale di controlli positivi, si legge nel rapporto pubblicato sul sito del ministero, è aumentata in un anno del 50%, passando dal 4,4 al 6,5%, più del doppio della media di tutti gli sport controllati, sostanzialmente ferma al 3% negli ultimi anni. Peggio del ciclismo hanno fatto Body Building (16,7%), ma con un numero di controlli molto basso, ma anche Kick Boxing (13% di positivi) e sport del ghiaccio (6,7%), mentre il rugby è in calo ma resta pur sempre al 5%. Il documento testimonia che il fenomeno non ha età, con il 35,9% dei positivi che ha più di 39 anni.
RispondiEliminaUn mio ex collega praticava da ragazzo il ciclismo a livello amatoriale e pure lì gli veniva consigliato di "prendere qualcosa". Follia pura.
RispondiEliminaUn abbraccio e buon venerdì!
troppi soldi nello sport
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