26.6.14

Chieti - E' una guerra persa ?


Non bastano i miti distrutti come quello di Lance Armstrong e delle sue vittorie o le cronache costellate di notizie di sequestri e denunce. Il ciclista amatoriale, che non corre per grandi premi ma spesso per un prosciutto o una semplice targa, non riesce a fare a meno del doping. A dimostrarlo è il rapporto della Commissione di Vigilanza del ministero della Salute, che ha dato conto dei controlli effettuati insieme al Nas dei Carabinieri nel 2013, e che ha visto un'impennata nei test positivi in questo sport. Una bella parte di colpa è da attribuire alle organizzazioni sportive (ciclistica in questo caso) che, non è dato sapere per quali motivi, tollerano o fanno finta di non vedere le situazioni di doping. Per esempio, perché in Italia non vengono revocati i titoli e cancellati dagli albi quei titolari accertati (ad esempio Ivan Basso, ecc.) ne costretti alla resdtituzione di medaglie, targhe e soldi sopratutto guadagnati con la frode ?

@enio


15 commenti:

  1. Certi cicloamatori sono dei frustrati che non sono riusciti a sfondare nel professionismo, basta vedere con quale arroganza percorrono le ciclabili.

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    1. come altri aspetti anche questo è specchio della società: la scorciatoia illegale per raggiungere il proprio obiettivo senza guardare in faccia a nessuno.

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  2. Beh si non si capisce perché, come dici tu, non si ritirano titoli, medaglie, etc. Fa pensare a qualche connivenza.
    P.S. - Enio, non rimproverarmi:) non ho più tempo di seguire due blog, quindi uno l'ho eliminato pur lasciandolo online. Ora tengo solo Tra sogni e realtà (senecamilano.blogspot.it),

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    1. Non può essere che lo facciano solo per un prosciutto o una semplice targa o per pavoneggiarsi da grandi campioni... devono esserci altri interessi economici in ballo... specie nel ciclismo.


      P.S. non ti rimprovero Ambra carissima ti pensavo in ferie e a battere la fiacca con l'altro blog....

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  3. Si giocano la pellaccia pur di vincere ma ci sono volte che gli va tutto storto e allora so' guai brutti.

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    1. contenti loro . contenti tutti ... poi al bar si pavoneggiano da grandi campioni...

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    1. il ciclismo è una fonte inesauribile di pseudo campioni, naturalmente quando si fanno una boccetta miracolosa di acqua di Lourdes.

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  5. fin dalle origini del ciclismo gli atleti si drogano, hai idea di quali sforzi paurosi si debbono affrontare?
    Io metterei tutti sullo stesso piano, legalizzando il doping, mentre oggi i più fessi, i puritani sono svantaggiati.

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    1. È uno sport marcio. E, come ho già detto, mi stupisco molto che la Ferrero abbia castigato Schwarzer in mezz'ora dalla confessione però continua imperterrita con Estathè a sponsorizzare uno sport che più tale non può essere chiamato.

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  6. tristissimo e anche difficile da comprendere.

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    1. Ennesima dimostrazione, ammesso che ve ne fosse bisogno, di come lo "sport professionistico" abbia potenti effetti diseducativi. Proprio per questo va combattutto e disincetivato in tutto i modi, non esaltato e foraggiato.

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  7. La percentuale di controlli positivi, si legge nel rapporto pubblicato sul sito del ministero, è aumentata in un anno del 50%, passando dal 4,4 al 6,5%, più del doppio della media di tutti gli sport controllati, sostanzialmente ferma al 3% negli ultimi anni. Peggio del ciclismo hanno fatto Body Building (16,7%), ma con un numero di controlli molto basso, ma anche Kick Boxing (13% di positivi) e sport del ghiaccio (6,7%), mentre il rugby è in calo ma resta pur sempre al 5%. Il documento testimonia che il fenomeno non ha età, con il 35,9% dei positivi che ha più di 39 anni.

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  8. Un mio ex collega praticava da ragazzo il ciclismo a livello amatoriale e pure lì gli veniva consigliato di "prendere qualcosa". Follia pura.

    Un abbraccio e buon venerdì!

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