25.6.14

Chieti - L'Italia pallonara da oggi a casa

 
Le botte, l'espulsione di Marchisio (eccessiva), il morso di Suarez (un recidivo, non visto) a Chiellini, il gol di Godin di testa. Questa la sequenza drammatica in un finale che ha determinato l'eliminazione azzurra. L'espulsione di Marchisio ha reso incandescente la partita nella ripresa. Per il calcio italiano è un terremoto: il ct Cesare Prandelli ha annunciato: ho rassegnato le mie dimissioni. Altrettanto ha fatto il presidente federale Abete: «Mie dimissioni irrevocabili». «Anche le mie», ha aggiunto Prandelli. Finalmente qualcuno ha capito di essere fuori posto perchè chiamato a fare un lavoro che non gli compete. Il calcio in Italia è diventato una vera schifezza. Troppe pettinature assurde, troppi tatuaggi, troppi soldi, troppi stranieri, troppi giocatori che simulano, che si buttano per terra come se fossero stati accoltellati, troppi delinquenti negli stadi. Nelle parrocchie oggi si vedono piccoli divetti che si agghindano come i loro idoli, circondati da genitori che insultano pesantemente l’ arbitro. Questa attività (non la si può definire più uno sport) perchè è altamente diseducativa e socialmente pericolosa. La prossima volta forse sceglieranno uno psicologo di fama internazionale per educare tutti questi ricchi bambinoni capaci solo di "apparire" e forse riusciranno a farne una squadra di calcio.

@enio


6 commenti:

  1. Parola per parola sono d'accordo con te. C'è da vergognarsi di aver allevato questi viziati ragazzi senza contenuti e ricoperti colpevolmente d'oro.

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    1. troppi stranieri nel campionato italiano, e questi sono i risultati. Se penso che spesso l'Inter giocava con 10 stranieri su 11 e l'unico "italiano" era il "nero" Balotelli...

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  2. Facciamo un confronto tra il "matador" Cavani e "SuperMario" Balotelli. Il primo ha lottato su ogni pallone, aiutando non poco anche la difesa; l'altro ha continuato a protestare con arbitro e compagni, facendo la bella statuina in campo.Sostituito da Prandelli per non lasciare la squadra in 10. Finiamola con "SuperMario" e chiamiamolo "ScarsoMario"!

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    1. È finita così, giocando male, perdendo orrendamente e dunque estromessi dal mondiale da una squadra, l'Uruguay, quasi peggio di noi. Dico quasi, perché peggio è davvero impossibile. E qui non si parla solo di gioco. Qui si parla di amor proprio, di vigliaccheria, di scarso senso di attaccamento alla maglia e in molti casi tra i bamboccioni in maglia azzurra visti in campo, anche di stupidità pura. E quella, cari miei, non ci sono soldi né ingaggi che la eliminano: quella resta... ad essere onesti bisogna dire che sia l'Italia sia l'Uruguay meritavano di essere mandate a casa subito. Come si fa a puntare su Balotelli, uno che è stato cacciato da tutte le squadre in cui ha giocato e che in mente non ha altro che la fico/a?

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  3. I giornalisti hanno esaltato tanto la nazionale per i risultati in Confederations Cup, ma arrivare terzi con sole 4 squadre forti vi sembra un buon risultato? Avevano battuto 4-3 il Giappone, che ieri è stato travolto dalle riserve della Colombia! Col Brasile avevano incassato 4 ceffoni, con la solita imbarazzante difesa sui calci piazzati! Se non riesci nemmeno a battere Haiti e Lussemburgo, cosa si vuol pretendere di fare?

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  4. Una italia a "Prandelli". Poesia caricaturale dell'amico poeta e giornalista Mario d'Alessandro.


    Così, ridotta a…Prandelli,

    con l’assente Balotelli

    per l’azzurra nazionale

    è finita proprio male

    al Trofeo brasiliano

    che sembrava avere in mano.



    La battaglia d’Inghilterra

    non fu utile alla guerra,

    in un men che non si dica

    perso ha con il Costa Rica,

    poi, i mordenti uruguayani

    fatti fuori han gli italiani.



    Se ne va l‘allenatore,

    ben compreso dell’errore

    d’aver fatto affidamento

    su un bamboccio malcontento,

    sempre primo sui giornali

    per vicende passionali.



    Non è certo molto strano

    per il bel calcio italiano,

    dove abbondan gli stranieri

    pochi bianchi e molti neri,

    dove mancan nuove leve

    che purtroppo han vita breve.



    Per l’Italia che ha un passato,

    già da tutti rispettato,

    ogni incontro è una vergogna

    e immancabile è la gogna,

    or si spera che il futuro

    possa essere meno oscuro.



    Rinnoviam la nazionale

    dell’italico stivale,

    meno soldi e più passione

    per la fiera del pallone,

    meno divi e più sportivi

    coi soldi televisivi. (m.d.)




    Luciano Pellegrini agnpell@libero.it

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