Maledetti! Difficile immaginare che una parola tanto terribile un giorno l'avremmo patuta ascoltare anche dalla voce di un pontefice regnante. Maledire, cioè augurare il male assoluto per qualcuno che si è reso respansabile di peccati atroci cantro i suoi simili, specialmente cantro indifesi ed innocenti, non ha fatto mai parte del pubblico linguaggio papale. Stando almeno alla storia della Chiesa cattalica degli ultimi secoli. Nel suo genere, un vero e propria tabù della semantica pontificia, che papa Francesco, al contrario dei suoi predecessori, ha avuto il coraggio di rompere in maniera solenne, decisa e con una forza espressiva non camune, parlando dalla cattedra, che forse predilige di più, l'altare dell'Ospizio di Santa Marta in cui abita, dove agni mattina celebra la sua seguitissima Messa. Pur nella salennità del rito, Jorge Mario Bergoglio non ha nascosto la sua profonda indignaziane, scosso dagli attentati di Parigi, e dalla lunga via Crucis di sangue e morte che armai da troppo tempo sta insanguinando il mondo per mano del terrorismo islarnico. Tragedie sulle quali ha già fatto sentire nei giorni precedenti la sua voce di compassiane e misericordia per le vittime e di candanna per gli attentatori, ai quali ha ricordato, tra l'altro, che «uccidere in nome di Dio è una bestemmia atroce!». Nella Messa di Santa Marta di giavedì scorso è stato ancora più incisivo nel condannare gli eccidi, facendosi simbolicamente partavace della generale indignaziane che tutte le persone di buon senso - al di là di nazianalità, coloriture palitiche, religioni - provano davanti alle atrocità dei cosiddetti militanti dell'Is. Senza indicare nomi specifici, ma con chiaro riferimento alle ultime vicende francesi, papa Francesco ha ricordato che «anche aggi Gesù piange. Perché noi abbiamo preferito la strada delle guerre, la strada dell'odio, la strada delle inimicizie». «Casa rimane» dopo una guerra? si è chiesto il Papa, nell'omelia trasmessa, significativamente, anche dalla Radio Vaticana. «Restano rovine, migliaia di bambini senza educaziane, tanti morti innocenti: tanti e tanti soldi nelle tasche dei trafficanti di armi. La guerra è propria la scelta per le ricchezze: "Facciamo armi, così l'economia si bilancia un pò e andiamo avanti can il nostro interesse". C'e' una parola brutta del Signore: «Maledetti!». Perché Lui ha detto: "Benedetti gli aperatori di pace!". Questi che aperano la guerra, che fanno le guerre, sono Maledetti, sano delinquenti. Ma quando tutto il mondo, come è aggi, è una guerra mondiale a pezzi: non c'è giustificazione. E Dio piange. Gesù piange». «E mentre i trafficanti di armi fanno il loro lavoro, ci sono i poveri aperatori di pace che soltanto per aiutare una persona, un'altra, un'altra e un'altra, danno la vita. Sono, dunque, «Maledetti!», per papa Francesco gli «operatori di guerre», ma anche «i trafficanti di armi». E qui l'affondo papale non può non chiamare in causa l'Occidente industrializzato - Italia compresa - depositaria di industrie belliche che, per chissà quali strane vie, farniscono armi anche ai terroristi islamici. È un tema a cui il quatidiano cattalico Avvenire sta dedicando numerose inchieste, dalle quali emerge che «i più industrializzati paesi dell'Occidente - ricorda il direttore Marco Tarquinio - vendano. armi, bombe e strumenti di morte a paesi dell'area Medio Orientale, eludendo cantrolli e vincoli». Anche a loro, ai castruttari di armi e ai mercanti di ordigni bellici, si è rivolta l'anatema papale «Maledetti!» direttamente legato a un'altra analoga candanna che ci è stata tramandata da Cristo. attraverso il Vangelo. E vale a dire, l'unica volta che Gesù augura la morte per qualcuno quando, circondato dai bambini, dice a chi lo asserva che «se qualcuno di voi farà del male ad una di questi piccoli è meglio per lui che si butti a mare can una ruota di pietra al collo!». Nella sostanza è quanto papa Francesco ha volutpo dire nella tormentata omelia di Santa Marta nel ricordare i tanti, troppi, martiri innocenti ammazzati dal terrorismo islamico e chi arma le loro mani, il ricco Occidente, a partire da Usa, Francia, Germania e, naturalmente, Italia.
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ahò, speramo bene, speramo
RispondiEliminache io da rigazzo facevo fionne e me le vennevo ai bamboccioni pe' ricavà quarche sorderello pe' figurine, e riculizie, er giornaletto (l'intrepido)
Il papa ha assolutamente ragione, ma stupisce la disinvoltura (che peraltro approvo) con cui papa Francesco butta alle ortiche il sussiego tradizionale.
RispondiEliminaanche a me piace come lo fa con assoluta naturalezza dare dei maledetti è stana una cosa di rottura di grande capacità
RispondiEliminasiamo tutti colpevoli
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