La riflessione è impietosa, ma inconfutabile: «C’è un grande collegamento, enorme, tra fuga di cervelli e la corruzione». Non sono le parole di uno dei tanti ragazzi in gamba costretti a scappare all’estero, perché privi di santi in paradiso per trovare lavoro in Italia. Non è neppure il lamento di una delle molte ragazze in media perfino più brave dei maschi al momento degli studi e della laurea, e pure loro spinte a emigrare come i nostri nonni e bisnonni. Ma con un altro tipo di disperazione nell’animo: non più per la fame o la povertà di famiglie e territori, bensì per la chiusura di un sistema indifferente al merito altrui e insensibile al valore del curriculum. Posto che ancora oggi conta di più la telefonata del potente di turno, il favore richiesto dal e al politico, la segnalazione dell’amico giusto per il posto giusto. A lanciare l’allarme sui giovani che se ne vanno disgustati, è Raffaele Cantone, proprio il presidente dell’Autorità nazionale nata per colpire la corruzione. Lui denuncia uno scandalo sottovalutato: stiamo perdendo le intelligenze della meglio gioventù.
@enio
adesso ho notato che ragazze cinesi hanno preso il posto di commesse in un grosso market qui a roma, magari dopo le 8 ore di lavoro, puliscono tutto il negozio perchè loro son più precise delle nostre,
RispondiEliminachissà
io ho visto a MediaWord delle commesse con un accento certamente forestiero dell'est spiegare le magnificienze dei televisori esposti in vendita.... un autentico spasso !
EliminaUna triste realtà in tutta Italia, oramai prevale impiego per comunità, si prova chi è più disposto ad accettare salari minimi, per vedere quando è bassa la mangiatoia, ragazzi che roba!!
RispondiEliminaGrazie per l'interessamento, per ora va.
RispondiEliminaUn saluto,
aldo.