Crozza «corrosivo»

È una fotografia davvero impietosa, seppur tutta da ridere, quella che fa del Belpaese Maurizio Crozza nel suo travolgente «Giro d'Italialand». È un Paese pieno di intrallazzoni e di furbetti, di politici disonesti e - se non bastasse - pure maldestri nelle loro ruberie: personaggi ai quali, in maniera davvero superba, Crozza dà voce e maschere in questo show. Uno spettacolo, quello andato in scena ieri, in cui il comico genovese ha trascinato gli oltre duemila spettatori presenti al suo spettacolo. Crozza è bravo come pochi oggi in Italia (solo Corrado Guzzanti lo eguaglia nelle sue imitazioni), ma è soprattutto capace di pungere con un'ironia giustamente cattiva i bersagli, le vittime, della sua vis comica. Il suo, come ha dimostrato anche ieri sera, è un fare da guitto, uno che pur avendo il cuore a sinistra (e non ne ha mai fatto mistero) si diverte un sacco a bastonare in maniera bipartisan. E con tutte quelle che sono successe negli ultimi mesi in Italia, a Crozza gli spunti non sono certo mancati, anche senza «l'amato» Berlusconi, che per qualche tempo aveva lasciato un vuoto incolmabile. Ma poi ecco materializzarsi quelli che possiamo tranquillamente chiamare i «i nuovi mostri», già lanciati nei suoi editoriali a Ballarò, nel salotto di Floris su Rai Due: dal Mario Monti in versione robot al comandante Schettino, da Formigoni - che lancia il suo nuovo movimento «Comunione e Irritazione» - a Rosi Mauro. E in apertura troviamo un'imitazione cult di Bossi, in versione «smemorato Forrest Gump», che in realtà Crozza aveva già delineato, anticipando i tempi prima degli scandali che hanno colpito la Lega Nord. Il viaggio in Italialand è proseguito con gli altri volti del nostro presente tricolore: dal segretario del Pd Bersani ai finanzieri «canterini» a caccia di scontrini fiscali, senza dimenticare Marchionne, Alfano, il presidente Napolitano e tanti altri volti della politica e dell'economia.